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O Starlight Club
O Starlight Club
O Starlight Club
E-book364 páginas4 horas

O Starlight Club

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Sobre este e-book

". Ele colocou os pés do garoto cuidadosamente na calçada, voltou para o carro, engatou a marcha 1, e foi com carro para frente até ele quicar uma vez e depois duas. Trenchie podia sentir os ossos se quebrando, as junções se separando, os tendões estalando e as pernas virando sopa. . Ele colocou os pés do garoto cuidadosamente na calçada, voltou para o carro, engatou a marcha 1, e foi com carro para frente até ele quicar uma vez e depois duas. Trenchie podia sentir os ossos se quebrando, as junções se separando, os tendões estalando e as pernas virando sopa. "

Bem vindo ao mundo da máfia, um mundo onde homens com coração de gelo matam como se fossem “Apenas negócios”  mas ao mesmo tempo, as mulheres são tratadas  como verdadeiras damas.

Conheça Trenchie, que acabou de ser solto de sua sentença de dez anos de prisão por homicídio culposo. Uma nova vida lhe espera, cheia de envelopes de dinheiro e um restaurante para chama-lo de seu. Tudo.  

E o assassino “Jimmy chapéu”, que se depara com uma fama inesperada e reconhecido em todos os lugares, ele se mantém fiel “Aos caras”, especialmente Big Red. “Joey maluco Galo” e seus irmãos rompem com a facção de Profaci e vão a guerra, agora sozinhos.

Apenas para que grave: não mexa com “os caras”. Pode ser extremamente doloroso a sua saúde. “A bala de uma Colt calibre 45 era mortal, e levou consigo uma boa parte do cérebro de Roger, formando uma grande mistura rosa, com osso e um pó cinza” É real. É verdade. Eu deveria saber.

Situado na década de 60, essa história da máfia de Nova Iorque vai te cativar do começo até o final. Baseado em fatos reais. 

IdiomaPortuguês
EditoraBadPress
Data de lançamento14 de set. de 2019
ISBN9781547575930
O Starlight Club
Autor

Joe Corso

I grew up in Queens, New York. I'm a Korean Vet, FDNY Retired and I started writing late in life hoping to help my grandchildren pay for their college education. I found to my surprise that I could tell a good story which resulted in my writing 30 books (so far) while garnering 19 awards and a 4 time top 100 Best Selling Author.

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    O Starlight Club - Joe Corso

    LO STARLIGHT CLUB 4

    DI

    JOE CORSO

    ––––––––

    Lo Starlight Club 4

    Joe Corso

    Copyright 2013 by Joe Corso

    Pubblicato da

    Black Horse Publishing

    Copertina di Marina Shipova

    Edito da BZHercules.com

    ––––––––

    Black Horse Publishing

    www.blackhorsepublishing.com

    Questo romanzo è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e fatti sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore o, se reali, usati in modo fittizio. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in alcuna forma o tramite qualsiasi mezzo elettronico o meccanico, compresa la fotocopiatura, la registrazione o qualsiasi sistema di archiviazione e recupero delle informazioni, senza l’espressa autorizzazione scritta dell’autore o dell’editore, salvo ove consentito dalla legge.

    Tutti i diritti riservati.

    Dedica

    A Marilyn Monroe

    I cani non mi mordono mai. Solo gli uomini lo fanno.

    SOMMARIO

    PROLOGO

    CAPITOLO 1

    CAPITOLO 2

    CAPITOLO 3

    CAPITOLO 4

    CAPITOLO 5

    CAPITOLO 6

    CAPITOLO 7

    CAPITOLO 8

    CAPITOLO 9

    CAPITOLO 10

    CAPITOLO 11

    CAPITOLO 12

    CAPITOLO 13

    CAPITOLO 14

    CAPITOLO 15

    CAPITOLO 16

    CAPITOLO 17

    CAPITOLO 18

    CAPITOLO 19

    CAPITOLO 20

    CAPITOLO 21

    CAPITOLO 22

    CAPITOLO 23

    CAPITOLO 24

    CAPITOLO 25

    CAPITOLO 26

    CAPITOLO 27

    CAPITOLO 28

    CAPITOLO 29

    CAPITOLO 30

    CAPITOLO 31

    CAPITOLO 32

    CAPITOLO 33

    CAPITOLO 34

    CAPITOLO 35

    CAPITOLO 36

    CAPITOLO 37

    CAPITOLO 38

    CAPITOLO 39

    CAPITOLO 40

    CAPITOLO 41

    EPILOGO

    LO STARLIGHT CLUB (4)

    PROLOGO

    Presente

    Bobby era disteso nel suo salotto sul ponte posteriore della sua casa a Fort Lauderdale, in Florida. Il tempo era gradevole, il cielo blu turchese senza una nuvola. Amava stare seduto qui per via della

    brezza che si alzava dall’oceano.

    Posò il foglio e si mise a sedere quando la Regina della giungla apparve lentamente. I suoi occhi non lasciavano mai questo famoso battello. Lo guardò scivolare silenziosamente verso di lui, poi passare lentamente vicino alla sua casa, che si affacciava sulle acque azzurre del litorale inter-costiero. La nave passò abbastanza vicino da permettergli di distinguere i volti dei passeggeri sul ponte affollato. Lo salutarono come se vedessero un vecchio amico. Bobby sorrise e fece un cenno di saluto. Poi, guardò la barca che avanzava lentamente continuando il suo lento viaggio lungo il corso d’acqua finché scomparve dalla sua vista, lasciandosi dietro una scia bianca e agitata mentre si faceva strada lungo l’inter-costiero. Lynn aprì lo sportello del forno per controllare il tacchino Butterball. Cercò con difficoltà di leggere il piccolo termometro che inseriva nella parte carnosa della coscia. Alla fine, con un po’ di problemi, riuscì a leggere la temperatura che, con suo grande piacere, indicò che il tacchino era quasi pronto. L’invitante aroma del tacchino cotto fuoriusciva dal forno mentre cercava di leggere il termometro, facendo sì che il profumo si diffondesse deliziosamente in tutta la casa, lasciando un indizio sul pasto. Lynn aveva insistito per concedere una pausa a suo padre. Oggi, aveva insistito che avrebbe cucinato lei. Bobby non cucinava molto, ma sapeva cucinare un tacchino. Tuttavia, c’era un’eccezione al divieto di cucinare. Una volta all'anno per il giorno del Ringraziamento, e solo quando era con la sua famiglia, faceva il suo famoso sformato di patate dolci che aveva fatto negli ultimi venticinque anni. Faceva lo sformato di patate dolci perché oltre al tacchino, era il suo piatto preferito per la cena del Ringraziamento. Non aveva fatto lo sformatocper alcuni anni semplicemente perché non c’era nessuno per cui prepararlo. Ma oggi era diverso. Oggi c’erano sua figlia, Lynn, e i suoi tre bellissimi bambini: Tommy, Dylan e Julia. Mentre lei preparava il pesce e cucinava il tacchino, lui preparava il suo sformato di patate dolci. Troppi cuochi in cucina, ricordò a se stesso, rovinano il brodo. Quando lo sformato fu pronto si ritirò sul lato esterno per stare alla larga da Lynn.

    Bobby amava rimanere qui fuori, a guardare le barche che passavano; o per dirigersi verso l’oceano per fare un po’ di pesca o visite turistiche, o semplicemente dirigersi verso uno dei tanti ristoranti sulla banchina per il pranzo o la cena. Quando i capitani delle piccole imbarcazioni arrivavano a destinazione, legavano la barca a uno dei pali o uno dei marinai del ristorante assicurava la barca per loro.

    Bobby fu scosso dalle sue fantasticherie da sua figlia che lo chiamava. "Il tacchino è quasi pronto, papà. Vieni... lo tirerò fuori dal forno tra pochi minuti. Sei il macellaio, quindi preparati a tagliare il volatile.ˮ Bobby adorava questi momenti. Gli piaceva molto stare con la sua famiglia e, soprattutto, adorava il fatto che la sua bella cucina moderna fosse finalmente utilizzata nel modo in cui doveva esserlo. A che serve una cucina se non c'è nessuno che la usi e niente da cucinare? Il fatto di avere Lynn e i ragazzi qui con lui oggi aveva reso questa festa del Ringraziamento qualcosa di speciale. Peccato che suo marito, Ted, non potesse essere qui per condividerla con noi, pensò. Il povero ragazzo doveva volare a Vienna per affari aziendali. Bobby sapeva che Ted avrebbe preferito piuttosto trascorrere qui con la sua famiglia il giorno del Ringraziamento. Immaginò che fosse il prezzo da pagare per un avvocato ben pagato che lavora per uno studio legale internazionale. Il rapporto tra suocero e genero era buono e Bobby amava Ted. Gli dispiaceva che Ted non potesse essere qui per trascorrere questa festa con loro. Oh, be’, filosofò, forse la prossima festa - a Dio piacendo - saremo tutti insieme come una famiglia.

    Dopo cena, Bobby uscì sul portico posteriore e si sedette sul suo comodo salotto, lasciando che il suo corpo affondasse profondamente nella morbida pelle. Infilò una mano in tasca e tirò fuori l’accendino per accendere il Cohiba che aveva conservato per questa festa, grato che il suo dottore non fosse li. Posizionò la sua poltrona in modo da avere una buona vista della Inter-coastal di Fort Lauderdale. Tirò una boccata dal suo sigaro, soffiò anelli di fumo sul ponte e li guardò sparire sull’acqua. Gli piaceva il sigaro. Aveva smesso di fumare regolarmente, ma ne aveva riservato uno per le occasioni speciali; specialmente mentre aspettava che sua figlia portasse la piccola caffettiera per l’espresso che aveva preparato sul fornello per lui da sorseggiare dopo cena. Pochi minuti dopo, posò il vassoio sul tavolo e versò a suo padre una tazza del forte caffè italiano che lui amava.

    Vuoi che ti versi un po’ di sambuca nel caffè, papà?

    Puoi scommetterci. Mi godo il mio caffè con una salutare dose di Sambuca. Cominciò a versarne un bicchierino nel caffè e lui le ricordò di lasciare un po’ del liquore dolce nel bicchiere per lui, dove immergere il suo sigaro. Ah! La vita è bella, pensò tra sé.

    Il padre e la figlia chiacchierarono per un po’ prima che saltasse fuori l’inevitabile domanda. Dato che sono qui per il Ringraziamento, ho finito tutti i lavori di casa, ho tempo e siamo soli seduti qui, perché non mi racconti un po’ di più sullo Starlight Club?

    Sai, Lynn, ho pensato allo Starlight Club da quando mi hai detto che stavi venendo qui per il Ringraziamento. Ti ho raccontato molto sulla interessante storia dello Starlight Club l'ultima volta che abbiamo parlato, ma sembra che la mia memoria si sia risvegliata e ricordo molto di più su ciò che accadde allora. C’è molto da dire perché ogni uomo ha la sua storia. Ma ci fu un incidente che si distinse sopra tutti gli altri a causa di chi rimase coinvolto nella storia.

    Gli occhi di Lynn si spalancarono in anticipo. Vai avanti, papà. . . non fermarti adesso. Dimmi cosa stavi per dire.

    Beh, non posso entrare subito nei particolari della storia che voglio raccontarti. Devo in qualche modo condurti ad essa. In questo modo, puoi capire meglio come i ragazzi furono coinvolti in qualcosa di molto grande senza averne mai avuto davvero l’intenzione. Da dove comincio? Va bene! Comincerò dal Corona Gentleman’s Club.

    Aspetta un attimo, papà. Ma chi fu coinvolto nella storia?

    Si, va bene, Lynn. Non volevo rivelartelo subito. Volevo guidarti ad esso e sorprenderti.

    Dai, papà, non farmi questo. Devi dirmelo.

    Va bene, visto che me lo chiedi. La storia che sto per raccontarti riguarda Marilyn Monroe.

    Lynn sussultò. Marilyn Monroe era in assoluto la sua attrice preferita e aveva fatto in modo di vedere tutti i suoi film. Il suo preferito era A qualcuno piace caldo. Marilyn Monroe? Papà, devi dirmi tutto su di lei.

    Va bene allora. Devo tornare un po’ indietro nel gennaio del 1962. Prima che John Kennedy fosse ucciso. Prima che l'ultima storia che ti ho raccontato finisse. Torneremo a quando il procuratore generale pensò che Red fosse morto e Red, a sua volta, era impegnato a cercare di cancellare il suo nome dopo che si era ripreso dalle ferite da arma da fuoco.

    CAPITOLO 1

    Gennaio 1962

    Corona Gentleman’s Club

    Angelo iniziò la ristrutturazione del secondo piano del club. Chiuse a tutti la scala che portava al secondo piano, incluso Big Red. Angelo si prese il suo tempo. Lavorava lentamente ma metodicamente. Quello era il suo stile. Era un maestro muratore che aveva imparato il mestiere dai grandi maestri d’Europa. Durante il suo apprendistato, quando era giovane, si era unito alla confraternita Massonica. Seguiva le tradizioni dei vecchi maestri muratori del Medioevo. Quando completavano un lavoro in un paese ed erano costretti a recarsi in un altro paese per lavoro, non conoscevano la lingua. Ma il Gran Maestro sul posto di lavoro nel paese in cui lavorava capiva se l’uomo che gli stava davanti era un apprendista iscritto, un compagno muratore o un maestro muratore dalla differente stretta di mano. Da questo segnale, sapeva inoltre quanto doveva pagare l’artigiano senza dire una parola. Angelo finì il suo apprendistato e perfezionò le sue abilità, e quando la gilda sentì che era pronto a esercitare il suo mestiere, lo accettarono nella loro confraternita. Si unì a loro nella costruzione di alcuni dei grandi edifici in Europa.

    Angelo si era ritirato molti anni prima, ma quando Red gli chiese di completare il lavoro di ristrutturazione allo Starlight Club, accettò di farlo come un favore a Red. Quando fu completato, Red avrebbe potuto giurare che Angelo gli aveva letto nel pensiero, poiché si era avvicinato così tanto a ricrearne la visione. Costruì la camera blindata al club e poi gli fu chiesto di completare il lavoro al Club. Angelo sapeva di poterlo costruire proprio come Red si aspettava e forse un po’ meglio. 

    Anche se Angelo si era ritirato, non avrebbe mai potuto rifiutarsi quando Red gli aveva chiesto di fare un lavoro per lui. Red era il suo padrone e lo aveva aiutato quando una banda di piccole canaglie gli aveva dipinto la casa con lo spray e rotto alcune finestre. Red aveva aiutato anche suo figlio Roberto e i suoi amici con la loro azienda di mediazione a WallSreet quando dei ganster li avevano obbligati a girargli il loro affare e li aveva puniti con un terribile pestaggio. Perciò quando Angelo aveva avuto l’occasione di sdebitarsi con Red non aveva mai esitato....avrebbe detto con il suo marcato accento italiano,Si lo sistemerò per te ma non mettermi fretta. Quando Angelo fini la ristrutturazione del secondo piano, Red controllò il lavoro. Gli piacque quello che Angelo aveva fatto alla stanza. Era tutto di classe. La bella pannellatura di quercia che sembrava risplendere della lucentezza del legno laccato. L’elegante, spesso tappeto color talpa che si confondeva con la pannellatura e il nuovo soffitto che era stato abbassato e completato con luci incastonate. Gli piacque quel tocco. Annui ad Angelo, meravigliandosi per il suo lavoro. Dopo aver visto come era venuto bene, Red non poteva aspettare per completare il primo piano. Angelo gli disse di non mettere tappeti al primo piano. Era là che avrebbe gestito i suoi affari ed i suoi uomini avrebbero lasciato tracce di fango e neve per tutto il primo piano.

    Metti delle piastrelle, sono più facili da pulire, gli consigliò e naturalmente aveva ragione.

    "Va bene Angelo,ˮ disse Red. 

    "Vai a comprare delle costose piastrelle italiane, che si puliscano facilmente.ˮ Red sapeva che con con Angelo doveva essere paziente. Sapeva che quando avrebbe finito la ristrutturazione, nessun altro negozio nella zona avrebbe potuto competere con questo negozio ristrutturato. Angelo comprò una scrivania e la sistemò al secondo piano. Creò una zona di lavoro provvisoria dove Red avrebbe potuto lavorare mentre lui ristrutturava il primo piano.

    Quando Red vide i progressi che Angelo stava facendo ristrutturando il Corona Gentlemen’s Club, cominciò a pensare che avrebbe potuto ricostruire lo Starlight Club. L’idea piaceva a Red anche se aveva giurato che non l’avrebbe mai fatto ricostruire. Chiese a Tarzan e Shooter di fare una passeggiata insieme a lui. I tre uomini lasciarono il club mentre Angelo continuava a realizzare la sua magia.

    I tre percorsero il breve isolato arrivando alle rovine dello Starlight Club. Red si fermò là e tranquillamente le fissò per alcuni minuti. I suoi uomini sapevano che nella sua mente stava prendendo una decisione, ma non avevano idea di quale potesse essere. Poi Red ebbe uno scatto. Sali le scale e passò attraverso la porta d’ingresso, che pendeva con un’angolazione strana e una cerniera scardinata e bloccata. Da quello che potevano vedere, il bar principale non era gravemente danneggiato ma fatti pochi passi dentro l’area bar poterono vedere che vi erano estesi danni causati dalle bombe che gli uomini di Lonegan avevano lanciato dentro la stanza e che avevano fatto saltare in aria i soffitti e le pareti. Stranamente, il bar era rimasto intatto. Red annuì, prendendo mentalmente nota. Poi oltrepassò il bar e si diresse verso l'atrio che una volta aveva fatto trasformare dal suo amico impresario Artie in un bar interno per separare la squadra di Gallo dai clienti abituali. Questa zona aveva subito dei danni,ma capi che poteva essere riparata. I suoi occhi esaminarono i resti del suo ufficio e scosse la testa. Perché? si chiese. Perché era dovuto succedere? Andò nella sala da ballo. Il suo capolavoro...la sua bella sala da ballo. Era nel caos. Camminò cautamente tra mucchi di detriti che sporcavano il pavimento e con molta attenzione si diresse alla porta di servizio passando attorno a tre delle quattro colonne che Angelo aveva costruito per lui. Solo una colonna era rimasta in piedi, le altre tre erano distrutte e giacevano in pezzi sul pavimento cosparso di detriti. Si trovò in piedi vicino al punto dove lo aveva trascinato Moose dentro l’edificio dopo che un agente lo aveva colpito cinque volte nella parte alta del petto quando aveva cercato di ucciderlo. Red non poteva ricordare il momento in cui era stato colpito. Aveva soltanto vaghi ricordi di quel momento e distrattamente spinse da parte alcuni detriti con il piede. Lo spostamento dei detriti lasciò uno spazio vuoto sul pavimento che svelò una larga macchia di sangue rappreso che si era seccato ed era ancora visibile sul pavimento di quercia.

    Venite. Ho visto abbastanza. Andiamo fuori di qui, cazzo! ˮ disse con rabbia. Gli uomini tornarono indietro attraverso i detriti verso la porta d’ingresso, quindi si fermarono fuori ai piedi della gradinata per un momento. Red stava ancora rimuginando qualcosa nella sua mente. Poi a quanto pare prese una decisione. Abbaiò, Venite! Ritorniamo al Club! Devo fare alcune telefonate."

    Red alzò il telefono del suo ufficio e compose un numero, che rispose al secondo squillo.  Artie?Sono Big Red.Artie era l’amico impresario di Red. "Ho bisogno che tu faccia qualcosa per me.ˮ Artie sembrava sollevato e felice di udire la voce del suo amico.

    Ragazzo, è bello sentirti. Pensavo che fossi morto. Sono felice che tu stia bene. Cosa posso fare per te, Red?

    Voglio ricostruire lo Starlight club esattamente com’era. Ho i progetti, se ti servono.

    Si, certo. Sarebbe un grande aiuto. Quando vuoi che cominci?

    Comincia prima possibile. Questa è una decisione improvvisa, perciò comincia prima che cambi idea.

    "Bene, devo chiarire alcune cose, perciò che ne pensi se cominciò lunedì?ˮ Il cuore di Red batteva all’impazzata, ora che aveva deciso di ricostruire lo Starlight Club.

    Quanto tempo ci vorrà per finire? Dammi una cifra approssimativa. Non ti porrò limiti, quindi non preoccuparti.

    Se i soldi non sono un problema, potrei avere due o tre squadre, così mentre una squadra sta lavorando al bar principale, le altre potrebbero lavorare nella sala da ballo.

    Sì, suona bene. Impiega tutti gli uomini che ti servono per ricostruire il posto rapidamente. E ascolta. Quando hai quasi finito,voglio che intervenga Angelo per il tocco finale. Deve ricostruire le tre colonne, rifare i pavimenti, rifare il soffitto com’era, e voglio che ridipinga i murales. Sai, il lavoro che quell’uomo ha fatto nella sala da ballo e i murales che ha creato, beh, voglio che faccia tutto da capo. Va bene?

    Si, sono con te. Questo tizio è della vecchia scuola. Io sono rimasto colpito dal lavoro che aveva fatto. Quell’uomo è un artista e sarebbe un onore lavorare con lui. Manderò uno dei miei uomini per ritirare i permessi. Speriamo di averli lunedì.

    La voce di Red era decisa e lo avvertì con freddezza, Se qualche figlio di puttana ti crea problemi con i permessi, chiamami subito e io mi assicurerò che tu li abbia.

    Lo farò, Red. Speriamo che non sia necessario.

    Tarzan e Shooter ascoltavano ogni parola che Red diceva. Non appena posò il telefono, Shooter esclamò eccitato: capo, ho sentito bene? Ricostruirete davvero lo Starlight Club?

    Si, proprio così. Ho preso la decisione mentre mi aggiravo tra i detriti e pensavo tra me e me: Lo Starlight Club merita di meglio di quello che ha avuto. Mi hanno sparato e sono sopravvissuto, cazzo e pure quel club merita di sopravvivere. Lo Starlight Club è stato bombardato ed era quasi morto, ma come me non è morto. Ricostruirò lo Starlight Club esattamente com’era. Sarà più bello che mai. E quando sarà finito, faremo un’apertura esplosiva.

    Red si rivolse a Tarzan. "Non ha senso per me gironzolare qui mentre Angelo sta lavorando in questo posto. Lunedì, prenderò un volo per la California. Porterò Shooter e Joey Bones con me. Voglio assicurarmi che tutto sia a posto nella nostra compagnia di produzione. Mi sta costando una fottuta fortuna e non abbiamo ancora prodotto un film. Mi sto dissanguando e devo fermare questa dannata emorragia. Non mi dispiace pagare, ma non voglio essere preso in giro. Voglio assicurarmi che le persone che ho assunto stiano facendo il lavoro per cui li ho ingaggiati... e non stiano rallentando il ritmo. Voglio che sappiano esattamente per chi lavorano. Li terrò sulle spine.

    Quando sistemo tutto a Hollywood, vado a Washington per incontrare il mio avvocato. Cercherò di far cancellare il mio nome. Voglio discutere la mia situazione con lui e scoprire quali possibilità ho. Voglio chiedergli se, secondo lui, dovrò aspettare finché Nixon sarà presidente o ci sono altre possibilità? Ho assunto l’avvocato di Hoffa, Bennett Williams, per gestire questa situazione per me. Inoltre, essendo a Hollywood, posso prendere due piccioni con una fava. Mentre sono lì, posso scoprire cosa fa Swifty. Chiamerò Tag prima di partire e gli dirò di consegnare alcune armi a casa di Swifty per noi. Adesso, non possiamo andare in giro disarmati là, non è vero?

    Tag Tagarelli aveva l’abitudine di accettare scommesse per Red finché non lasciò l’ovest per stare con la sua ex moglie e i suoi figli. Gli aveva detto che se avesse smesso con i suoi affari illeciti, lei lo avrebbe ripreso con sé. Aveva insistito per fermare i suoi affari illeciti. Però, aveva fatto un’eccezione per il suo amore per le armi. Gli aveva permesso di continuare a venderle, cosa che lei non considerava un vero crimine. Dopotutto, non c’erano negozi e armerie che vendevano pistole? E poi, se lei lo avesse ripreso, con cosa avrebbero vissuto se avesse smesso di vendere le sue pistole?

    CAPITOLO 2

    Washington, D.C.

    Quartier generale dell’unità SETI (interagenzia specializzata in tattiche di evasione)

    Hai assunto gli uomini di cui hai bisogno, Charles?

    Sì! Ho contattato i LA Dukes e fin tanto che i soldi sono buoni, faranno qualunque cosa gli chiediamo di fare. Sto usando tre dei loro uomini e andrò con loro.

    C’era un uomo che stavo pensando di assumere. Stavo per dargli l’incarico. Fa parte della Weather Underground ed è specializzato nel fabbricare bombe per loro. È qui perché la sua fabbrica di Broadway a New York è esplosa, uccidendo tre membri della Weather Underground. Stavano fabbricando bombe mentre lui era fuori a badare a qualche lavoro. Quando la fabbrica di bombe esplose, dovette lasciare subito la città, quindi si diresse verso ovest. Mi ha chiamato l’altra sera e mi ha detto che era disponibile se avevo qualche lavoro per lui. Gli dissi che avevo in programma un lavoro e che avrei potuto assegnarglielo se era interessato. Ci siamo incontrati e gli ho detto cosa stavamo progettando.

    Quanto ci costerà?

    Questo ragazzo è un rivoluzionario. Vuole far cadere il governo. Non gli importa dei soldi. Dagli abbastanza grana per costruire le bombe e un po’ di contanti, e lui ne sarà felice. Non mi fido di nessuno dei membri della banda da incaricare per questa operazione e poiché conosco lui e non gli altri, stavo per incaricarlo dell’operazione. . . ma ho cambiato idea all’ultimo minuto. Ho deciso che sarebbe stato meglio se andassi io al posto suo. 

    Perché?

    Non mi serve un’esplosione in un edificio per uffici. Potrei impiegare quest’uomo qualche altra volta in futuro, ma non mi sembra giusto affidargli questo lavoro. Non voglio che qualcuno venga ucciso senza necessità.

    Mi fa piacere vedere che stai usando la testa, Charles. Hai deciso quando la rapirai?

    Uno dei LA Dukes conosce una donna che lavora come domestica per il suo vicino e ha scoperto che il nostro obiettivo ha un appuntamento con il suo avvocato il prossimo giovedì a Washington, DC. Dovrebbe essere una cosa semplice quando lascia l’edificio afferrarla e gettarla nel furgone, che avrò parcheggiato nelle vicinanze.

    Non avrà la sua guardia del corpo con lei?

    Certo che l’avrà. Non va mai da nessuna parte senza di lui in questi giorni. Reynolds si accarezzò distrattamente il mento. Stai attento. Assicurati che non si ferisca; rovinerebbe tutto se così fosse. Ha la reputazione di essere una nevrotica con una mente molto fragile. Il piano è metterla in un manicomio dove non può parlare con nessuno e nessuno può raggiungerla. Lei sa troppo. È un pericolo per la presidenza. E ricorda, il procuratore generale deve rimanere completamente fuori da ciò. Nessuno deve sapere che è coinvolto in questo; nemmeno i membri della banda che hai assunto. Hai capito? Tu sei l’unico oltre a me che sa del suo coinvolgimento in questa faccenda, nessun altro. Assicurati che rimanga così.

    Non si preoccupi, signor Reynolds. Nessuno sa di lui e rimarrà così.

    Assicurati che rimanga così. Buona fortuna per giovedì prossimo. Voglio che tu mi tenga informato, capito?

    Sì. Capisco e non si preoccupi la terrò informata.

    Il Corona Gentleman’s Club era chiuso per la normale attività. Tutti sapevano che se volevano parlare con Red, dovevano entrare dalla porta sul retro e salire le scale fino al secondo piano ed è quello che fece Trenchie. Entrò dalla porta sul retro, salì le scale fino al secondo piano e vide Red seduto in una poltrona reclinabile che leggeva il giornale. Questa era la stessa poltrona che Moose aveva portato nella camera di sicurezza per far stare Red comodo quando si stava riprendendo dalle ferite da arma da fuoco.

    Ehi, Trenchie. Cosa ti porta qui, così di buon’ora?

    Trenchie non usava mezzi termini. Egli andava dritto al punto e quella mattina non si comportò diversamente. "Ho sentito che stavi andando in California. Hollywood, per l’esattezza. Che cazzo c’è che non va in te? Non mi dici nemmeno che te ne vai. Bene, sono qui per dirti che vengo con te. Qualcuno deve

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